L'italiano che avanza. PAROLE. Pagina dedicata agli italianismi che troviamo nella lingua di Odessa e, più in generale, nel russo di oggi. Testimonianze lessicografiche e fotografiche raccolte soprattutto nel mondo della moda e della ristorazione.
mercoledì 29 luglio 2015
lunedì 27 luglio 2015
storie 4. del 01.05.2015
Con la bella stagione sono apparsi i simpatici trenini elettrici che portano i turisti per il centro della città. In una bella giornata di sole ci sono salito davanti al ristorante Porto Bello. Come le guide cartacee, anche quelle umane che illustrano le bellezze di Odessa hanno rimosso buona parte del passato cittadino. Giuseppe Deribas è uno spagnolo tout court e sul lungomare l'architetto Francesco Boffo (che l'ha in gran parte disegnato) non viene nemmeno menzionato. Neanche di fronte alla celeberrima scalinata Potemmkin, la sua opera più famosa.
244. l'italiano che avanza del 22.04.2015
Un rinomato ristorante odessita ha dedicato una settimana alla cucina italiana. Nel redarre il menu si è superato. Tra gli altri piatti troviamo:
polo tenero
tortino di miale
insalato con tonno
sopprassato di polo
arista di miale
costole saporito
peposo di Aldo
pappardelli spezzatino
storie 3. del 07.04.2015
Nelle sue memorie, pubblicate da Alexandr Dumas, Giuseppe Garibaldi racconta come Odessa fu la prima città raggiunta nei suoi viaggi fuori dall'Italia. Vi incontrò una vivacissima comunità italiana dove poté reclutare uomini e raccogliere mezzi finanziari per le imprese che portarono all'unità del Paese. Nella città sul Mar Nero era popolarissimo. La sera, nelle taverne, dopo abbondanti libagioni, risuonavano i canti patriottici dedicati all'eroe dei due mondi. In una mescita di via Grecheskaja in particolare, la Cantina con vini diversi, a spettacolo finito confluivano gli artisti dell'Opera. Vi scorrevano fiumi di ottimo rosso e vi si sfidavano le migliori ugole della città.
Oggi, presso l'Università Mechnikov, il centro linguistico porta il nome dell'eroe(vedi la pagina "lingua").
domenica 26 luglio 2015
2. storie italiane
In un suo racconto, Isaak Babel' (vedi storie 1) narra di come improvvisamente a Odessa fosse scoppiata la mania della musica. "Odessa è stata travolta da questa follia più di ogni altra città", ci dice in Risveglio; i nostri padri, tutti quanti falliti, speravano di fare dei propri figli degli enfante prodige in grado di risanare i bilanci famigliari, "nanetti ebrei con i colletti di pizzo e le scarpe di vernice".
A questo clima di passione musicale e furore artistico aveva sicuramente contribuito la Società delle Belle Arti fondata dall'architetto Morandi nel 1866 e frequentata da moltissimi artisti italiani che vivevano a Odessa. Aveva sede proprio nello stesso quartiere dove Babel' si recava per prendere lezioni di violino; pessimo allievo, un giorno, mentre percorre la Nezhenskaja e sta per svoltare nella Dvorjanskaja, decide di bigiare la lezione e di girare i tacchi per raggiungere lesto le spiagge assolate del Lanzheron: dove non imparerà mai a nuotare.
Ancora oggi, nello stesso quartiere dove Babel' strimpellava uno sgangherato violino, si trovano la scuola di pittura Costandi e il Conservatorio musicale che continuano la tradizione della Società delle Belle Arti voluta da Morandi.
E questo caffè, situato tra i due edifici, non a caso è stato dedicato al violin di Stradivari
A questo clima di passione musicale e furore artistico aveva sicuramente contribuito la Società delle Belle Arti fondata dall'architetto Morandi nel 1866 e frequentata da moltissimi artisti italiani che vivevano a Odessa. Aveva sede proprio nello stesso quartiere dove Babel' si recava per prendere lezioni di violino; pessimo allievo, un giorno, mentre percorre la Nezhenskaja e sta per svoltare nella Dvorjanskaja, decide di bigiare la lezione e di girare i tacchi per raggiungere lesto le spiagge assolate del Lanzheron: dove non imparerà mai a nuotare.
Ancora oggi, nello stesso quartiere dove Babel' strimpellava uno sgangherato violino, si trovano la scuola di pittura Costandi e il Conservatorio musicale che continuano la tradizione della Società delle Belle Arti voluta da Morandi.
E questo caffè, situato tra i due edifici, non a caso è stato dedicato al violin di Stradivari
1. storie italiane
Così si presenta il nuovo Teatro dell'Opera e del Balletto, dopo che l'edificio costruito da Frapolli venne distrutto in un incendio nel 1871.
Nell'Ottocento vi si esibivano le migliori compagnie italiane che per mesi risiedevano in città: cantanti, attori, musicisti, imprenditori, ballerini.
Il grandissimo scrittore Isaak Babel' dedica un suo racconto a un attore siciliano: "Di Grasso". La sera della prima c'è pochissimo pubblico ma l'attore tragico si produce in un'esibizione talmente pirotecnica e focosa che il giorno dopo lo spettacolo è sulle prime pagine di tutti i giornali. Tutta Odessa è alla disperata ricerca dei pochi biglietti rimasti che Babel', per l'occasione bagarino, vende con gran piacere. Arrivano tutti, dal Console italiano ai più sfaccendati tra gli studenti fuori corso. Il Di Grasso, travolto dal proprio successo, si produce in mirabolanti interpretazioni di Re Lear, Otello, Morte civile e Pane altrui. Cola pathos e si spezzano cuori. Vi assiste anche la moglie del padrone di Babel' e organizzatore dello spettacolo, Kolja Schwarz, la quale esce dal teatro piangendo come un vitello e biascicando al marito interdetto: "Vagabondo, lo vedi ora cos'è l'amor..."
Nell'Ottocento vi si esibivano le migliori compagnie italiane che per mesi risiedevano in città: cantanti, attori, musicisti, imprenditori, ballerini.
Il grandissimo scrittore Isaak Babel' dedica un suo racconto a un attore siciliano: "Di Grasso". La sera della prima c'è pochissimo pubblico ma l'attore tragico si produce in un'esibizione talmente pirotecnica e focosa che il giorno dopo lo spettacolo è sulle prime pagine di tutti i giornali. Tutta Odessa è alla disperata ricerca dei pochi biglietti rimasti che Babel', per l'occasione bagarino, vende con gran piacere. Arrivano tutti, dal Console italiano ai più sfaccendati tra gli studenti fuori corso. Il Di Grasso, travolto dal proprio successo, si produce in mirabolanti interpretazioni di Re Lear, Otello, Morte civile e Pane altrui. Cola pathos e si spezzano cuori. Vi assiste anche la moglie del padrone di Babel' e organizzatore dello spettacolo, Kolja Schwarz, la quale esce dal teatro piangendo come un vitello e biascicando al marito interdetto: "Vagabondo, lo vedi ora cos'è l'amor..."
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